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Francesco La Sala (seduto)

Di tradizione vitivinicola familiare, sappiamo che a partire dalla metà dell’800 il sig. Massa gestiva dei vigneti in diverse località dell’isola di Sant’Antioco. Una parte di tali possedimenti venne ereditata dal figlio, il prete Giuseppe Massa (morto nel 1953). La sorella del prete ebbe una figlia chiamata Antioca Bullegas, che venne scelta da “su preri” (così lo si chiamava in famiglia) come sua unica erede.

La seconda figlia di Antioca, Cateria Lai, si sposò con Francesco La Sala, il quale fu il primo della famiglia che, insieme al commercio di generi alimentari, si cimentò nella produzione autonoma di vino commerciabile, egli ereditò uno stabile che accessoriò di macchinari e botti, lo si chiamava “il magazzeno”.
Il nonno Francesco venne stroncato da un infarto appena quarantenne, nel 1955, nessuno continuò il suo commercio, toccò allo zio Nicolino Lai, suo cognato, seguire le vigne ereditate dal prete e quelle della sorella Caterina.

Zio Nicolino si occupava di conferire il vino alla cantina sociale di Sant’Antioco e di farsene in casa per se, la sua vernaccia venne menzionata da Veronelli, assiduo frequentatore dell’isola di Sant’Antioco, in un articolo sui vini dell’isola nel settimanale Panorama. Dei suoi 4 ettari vitati circa rimase una parcella di nemmeno mezzo ettaro impiantata 4 anni prima della sua morte avvenuta nel Marzo del 1992.

Nicolino Lai

Oggi il testimone passa al nipote Giuseppe insieme al padre Ottavio Latte che aggiungono la terza L alla famiglia di piccoli produttori dopo La Sala e Lai, impiantano 1,2 ettari di carignano nel 2017 e nel frattempo vinificano dalla piccola parcella ereditata dallo zio piú altre parcelle

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