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L’isola di Sant’Antioco è il luogo dove il carignano trova la sua ottimale espressione, i terreni dell’isola più adatti sono quelli sabbiosi collocati vicino al mare, il vitigno resiste ai forti venti di salsedine e agli attacchi dell’insetto fillossera, tanto che l’isola ospita vigneti di 150 anni e più a piede franco, pratica dell’impianto direttamente da talea senza innesto su americana, ancora adottabile e adottata perchè i terreni sabbiosi sono inospitali per la fillossera.

Il piede franco offre una selezione naturale dei geni delle piante tramite la scelta dei tralci più resistenti da parte del viticultore che consente di preservare e migliorare il patrimonio genetico locale del vitigno di volta in volta che un nuovo vigneto a piede franco viene impiantato. Non è una singolo gruppo di ricercatori che in pochi anni sfornano da laboratorio l’ultima pianta geneticamente perfetta (salvo poi trovare nuovi problemi e difficoltà non previsti), ma un’intera comunità che in oltre 150 anni ha selezionato pazientemente ottenendo in maniera naturale le caratteristiche migliori che via via si sono adattate alle caratteristiche geomorfologiche dell’isola.

 

Nuovo impianto carignano a piede franco
Nuovo impianto a piede franco
Carignano di Sant'Antioco
Vigneto ottocentesco a piede franco

Alcune ricerche sono giunte alla conclusione che il carignano sia un vitigno autoctono in seguito esportato in Spagna, al contrario di come si narrava da diverse generazioni. Sono infatti state trovate tracce fossilizzate di DNA e acido tartarico di questo vitigno in alcuni reperti archeologici risalenti a 1400 anni prima di Cristo.

I venti con salsedine prevengono o limitano in maniera naturale gli attacchi funginei di oidio e peronospora. Essendo nell’isola le distese dei vigneti molto limitate (si è passati in 30 anni da 1500 a 250 ettari) e le vigne collocate in zone boschive e attorniate da siepi di vegetazione mediterranea mista, è presente un’alta biodiversità con alto numero di “insetti buoni” che limitano gli attacchi dannosi alla produzione in maniera naturale. Gli insetti che in base all’annata possono necessitare di interventi artificiali sono la tignoletta, la cicalina e lo scarabeo triodonta raymondi

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Impianto del 2017

Qualche informazione sull'isola di Sant'Antioco

Sant’Antioco

Il comune di Sant’Antioco è il centro principale dell’isola, sviluppatosi sulle pendici del colle del Castello. Sitrova sul sito di una delle più antiche città italiane. Fu tra le più antiche  colonie fenicie della Sardegna (sec. VIII° a.C.), poi centro romano e successivamente Municipium noto col nome di Sulci.
D’estate offre numerose spiaggie attrezzate, scogliere, due discoteche e locali notturni. Il porticciolo offre servizi di rimessaggio barche, ristorante e bar, lungomare passeggiata di 750m (lungomare “Silvio Olla” e “Cristoforo Colombo”), lungomare con parco (lungomare “Caduti Nassiriya”).
Presenti diversi siti archeologici: il tophet fenicio-punico, la necropoli Punica, la basilica paleocristiana con annesse catacombe, museo etnografico, museo del bisso. Nell’entroterra del territorio comunale importanti resti archeologici: tombe dei giganti, domus de janas,  nuraghi con vista sul mare, scorci di paesaggio naturali percorribili a piedi attraverso sentieri in tutta l’isola.

 

Calasetta

Calasetta è situata nell’isola di Sant’ Antioco a circa 10,8 km di distanza dal comune di Sant’Antioco.

Il porto di Calasetta collega gli abitanti  dell’ isola di San Pietro al resto della Sardegna. Dotato di servizio rime

ssaggio barche, bar e ristoranti.

Il dialetto degli abitanti è il tabarchino, di origine genovese, reminiscenza dei discnedenti pescatori di corallo che si trasferirono a Tabarca (nell’attuale Tunisia) in epoca cinquecentesca e dal 1738 in poi qui in parte si trasferirono.
Del comune di calasetta fa parte la località Cussorgia, particolarmente vocata per la coltura del carignano

 

 

Maggiori informazioni su www.sant-antioco.it

 

Preistoria

A Sant’Antioco sono state trovate tracce di vita umana a partire dall’eneolitico nell’età della cultura di Ozieri, che si colloca nel III millennio a.C. …

Nuraghi

Verso la metà del II millennio invece si hanno le testimonianze della civiltà nuragica, con la costruzione di numerosi nuraghi nell’isola e di tombe dei giganti.

Fenici

Nell’VIII secolo si affacciano nell’isola prima i fenici, che fondarono la città di Sulci o Solky o Sulky nel 750 a.C.

Punici

dalla seconda metà del VI secolo a.C. fino al I secolo a.C. sotto i punici la città si accrebbe, testimonianza di questo periodo sono gli ipogei punici.

Romani

dal I secolo a.C., nel periodo imperiale Sulci venne elevata a rango di Municipium, testimonianza di questo periodo sono…

Arabi

Agli inizi dell’VIII secolo iniziarono le incursioni arabe contro la Sardegna. Nel 705, con una prima spedizione, gli Arabi sbarcarono probabilmente a Sulci…

Genovesi

Nell’epoca giudicale, la Sardegna, minacciata dai Saraceni, venne protetta dalle due Repubbliche marinare di Pisa e Genova, accorse…

Aragonesi

Con l’aiuto di Ugone H d’Arborea, gli Aragonesi presero possesso della Sardegna nel 1324, scacciando i Pisani…

Spagnoli

Alla dominazione aragonese si sostituì quella spagnola quando, nel 1479, Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia si unirono in matrimonio unificando i loro territori…

Regno sardo

Quando Carlo II, imperatore d’Austria e re di Spagna, mori senza lasciare eredi, l’Austria e la Spagna si contesero il dominio della Sardegna…

 

Maggiori informazioni su www.sant-antioco.it

 

Museo archeologico Ferruccio Barreca

Il museo più grande dell’isola
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Museo etnografico  Su Magasinu De Su Binu
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MuMa, museo del mare e dei maestri d’ascia

Ha l’obiettivo di rivalutare il patrimonio culturale legato alla storia e alla figura dei Maestri d’Ascia
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Villaggio Ipogeo
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Museo del bisso

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